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L’osteopatia nel post parto

Il periodo successivo al parto è un periodo particolarmente delicato per i neogenitori: che sia il primo figlio o il terzo poco cambia perché tutto quello che si era conosciuto fino a quel momento cambia in maniera radicale.

Questo momento è estremamente delicato e deve essere gestito con la maggior delicatezza, comprensione e solidarietà possibile sia internamente alla famiglia sia da coloro che dall’esterno hanno il compito di supportare la famiglia.

Per i terapisti che si occupano di prendersi carico della mamma, del bebè o di entrambi, è fondamentale prendere coscienza dell’ambiente in cui si trovano e capire come intervenire per riportare equilibrio ove questo manchi attraverso la massima discrezione e la minima intrusione. È necessario dimostrare un’estrema empatia e supportare passo dopo passo i genitori e il bebè attraverso questo periodo di enorme cambiamento.

Per la mia esperienza osteopatica, posso affermare che la visione olistica che caratterizza la professione è una delle possibili chiavi per ristabilire questo equilibrio ove manchi. Mi spiego meglio: quando incontro dei neogenitori e il loro bebè per la prima volta, cerco sempre di individuare tutti quegli elementi che possono creare disturbo all’interno dell’equilibrio familiare, i quali possono comprendere disturbi fisici che possono essere accentuati da ciò che influenza l’ambiente familiare. Ad esempio, spesso vedo bambini che soffrono di coliche o, come preferisco definirlo, che esprimono disarmonia attraverso sintomi fisici come le coliche. Basti solo pensare che la causa fisica delle coliche è tuttora sconosciuta, tant’è che spesso vengono definite come pianto inconsolabile.

Spesso le coliche si manifestano con difficoltà digestive quali gonfiore, produzione di gas, stitichezza, a volte accompagnate da rigurgiti abbondanti e reflusso gastro-esofageo. Le cause possono essere molteplici e spesso sono da imputare ad un’immatura flora intestinale: questo può accadere nei neonati che sono alimentati con latte artificiale e necessitano di un apporto maggiore di batteri che colonizzino l’intestino per formare la flora che permette la digestione dei cibi (in questo caso del latte). A volte, però, le coliche si possono manifestare anche nei neonati alimentati esclusivamente dal latte materno, più spesso nei maschi che nelle femmine (la causa è tutt’ora sconosciuta).

Osteopaticamente parlando, le cause sono da ricercarsi in posizioni del capo già presenti in utero durante la gravidanza oppure legate alle modalità del parto (ad esempio l’utilizzo di ventosa, un travaglio molto lungo o troppo veloce, etc.), oppure alle prime settimane di vita extra-uterina, per cui si sono notate delle alterazioni della forma del cranio (plagiocefalie soprattutto della parte posteriore – la testa appare “schiacciata da un lato rispetto all’altro”). Nella pratica osteopatica si è notato che queste alterazioni possono determinare l’insorgenza delle coliche per un’irritazione delle strutture miofasciali che circondano il nervo vago nella sua fuoriuscita dal cranio verso la regione cervicale, sino allo stomaco e al primo tratto dell’intestino, regolando i ritmi digestivi. L’Osteopata è in grado di normalizzare le funzioni gastrointestinali del neonato attraverso manipolazioni dolci e indolori delle zone in disfunzione, dal cranio, alle strutture miofasciali e agli organi cosiddetti “bersaglio”.

E per quanto riguarda la mamma? Personalmente consiglio sempre alle neomamme di fare un trattamento osteopatico post parto per eliminare tutte quelle tensioni (che spesso sfociano in dolori muscolo-scheletrici) che possono rendere difficoltoso il ritorno del loro corpo verso la postura precedente alla gravidanza. Per le neomamme che hanno partorito naturalmente è consigliato recarsi dall’Osteopata 4-6 settimane dopo il parto, mentre coloro che hanno partorito con parto cesareo, circa 8 settimane dopo. Questo è un momento importante da dedicare a loro stesse e anche un’occasione per far controllare il loro bambino e prevenire disturbi quali coliche, reflusso, stitichezza e, in generale, disturbi del sonno che, spesso, influenzano negativamente il sonno materno e aumentando il rischio di depressione post-parto (studio pilota sperimentale tutt’ora in corso).

E per i papà? Il ruolo del papà è importantissimo in quanto anch’essi partecipano attivamente alla gestione del loro bambino, accompagnandolo durante le tappe quotidiane tra vestizione, cambi pannolini e anche l’allattamento quando il neonato beve il latte artificiale. È molto importante che sappiano anche loro come gestire i movimenti e le posture piu fisiologiche per sé stessi e per il loro figli. Talvolta anche i padri hanno bisogno di essere trattati osteopaticamente per dolori muscolo-scheletrici associati a quanto detto sopra ed è molto utile che accompagnino alle visite i loro bebè per potersi confrontare su queste tematiche.